La pizza, un piatto italiano e non solo

Pizza all’estero. La pizza è un piatto italiano, e su questo non ci possono essere dubbi. Tuttavia, è anche un piatto internazionale, in quanto preparato e consumato in tutto il mondo. Ovviamente, ciascun Paese lo prepara a modo proprio, interpretando la ricetta secondo le sensibilità della propria tradizione culinaria. Alcuni potrebbero giudicare queste varianti come “borderline”, ma è utile, o comunque curioso, indagare sul modo di intendere la pizza all’estero. Come vedrete, la sorprese sono dietro l’angolo. Le differenze non riguardano solo gli ingredienti e i condimenti, ma anche l’impasto e i metodi di cottura.

Basta non perdere di vista quella che è la vera pizza, realizzata secondo tecniche consolidate e “nostrane”, e con ingredienti provenienti dall’agro alimentare italiano. Dunque, ecco un breve ed interessante excursus sulla pizza all’estero.

La pizza in America

Negli Stati Uniti la pizza è una sorta di istituzione. Gli americani tengono alla pizza quasi quanto noi italiani. D’altronde, vanta una lunga storia, che in parte coincide con quella degli immigrati che hanno cominciato a popolare soprattutto la east coast a partire dal XIX secolo. Certo è che la pizza negli Stati Uniti ha iniziato a prendere una strada propria, che la ha allontanata dagli approcci e dagli stili della madre patria. Sicché, ad oggi, la pizza a stelle e strisce appare incredibilmente diversa dalla nostra. Molti italiani, dopo aver provato la pizza statunitense mostrano un certo apprezzamento, e in qualche caso ne tessono le lodi. Quasi tutti, però, sono concordi nel dire che non si tratta di una vera pizza. Il motivo è duplice: l’impasto è completamente diverso, e lo stesso si può dire dei formaggi.

La pizza negli Stati Uniti è molto più alta e soffice, e assomiglia più a una focaccia. Inoltre, non si utilizza la mozzarelle propriamente detta, ma i condimenti sono molto più abbondanti. Queste differenze impattano anche sul modo di consumare la pizza. Da noi la pizza è un piatto individuale. Negli Stati Uniti, vista la maggiore corposità e la maggiore pesantezza, viene consumata a fette, e in genere una pizza basta per due o tre persone.

In questo contesto, da qualche anno a questa parte, si è innestata una tendenza singolare e positiva. Molti pizzaioli napoletani stanno portando negli Stati Uniti la “vera pizza napoletana”, quasi a voler innescare una seconda ondata nel paese nordamericano. Spesso si scontrano anche sensibilità diverse, che si manifestano soprattutto in relazione alle differenze di spessore tra le due tipologie di pizza. Tuttavia, quasi tutti rilevano una certa disponibilità al cambiamento da parte dei cittadini americani, un’apertura mentale che fa ben sperare.

La pizza in Sud America

La pizza è un piatto amato in tutto il mondo, e il Sud America non fa eccezione. In molti paesi sudamericani, la pizza ha acquisito una sua identità unica, mescolando tradizioni locali con le classiche ricette italiane. Ogni paese ha aggiunto il proprio tocco personale, creando varianti uniche e deliziose.

Argentina: patria della pizza al formaggio

In Argentina, la pizza è particolarmente popolare grazie alla massiccia immigrazione italiana. La pizza argentina si distingue per l’abbondante uso di formaggio, tanto che spesso il formaggio è più abbondante rispetto alla crosta. La “pizza a la piedra” e la “pizza al molde” sono due varianti famose. La prima ha una base sottile e croccante, cotta su una pietra, mentre la seconda è più spessa e soffice.

Brasile: fusion di sapori

Il Brasile è famoso per la sua creatività culinaria, e questo si riflette anche nella pizza. Qui, oltre alle classiche margherita e napoletana, si trovano pizze con ingredienti insoliti come piselli, mais e cuori di palma. La “pizza portuguesa” è una variante popolare che include uova sode, prosciutto, olive e cipolle.

Uruguay: la fugazzeta

In Uruguay, la pizza si avvicina molto allo stile argentino, con una predilezione per il formaggio. Una delle varianti più amate è la “fugazzeta”, una pizza ripiena di formaggio e cipolle. La fugazzeta è ricca e saporita, perfetta per chi ama i sapori intensi.

Cile: innovazione e tradizione

Il Cile offre un mix di tradizione e innovazione nella pizza. Oltre alle varianti classiche, i cileni amano sperimentare con ingredienti locali come i frutti di mare. La “pizza a la chilena” può includere gamberi, granchi e altri frutti di mare freschi, offrendo un’esperienza unica e gustosa.

La pizza in Europa

In Europa l’influsso della cultura italiana si fa molto sentire. Sicché le pizze che si preparano in Francia, in Inghilterra e in Germania sono più simili alle nostre di quanto non lo siano quelle americane. Si apprezza, comunque, una certa attitudine per gli impasti simili alla pizza romana, che è più croccante ed è più semplice da realizzare rispetto alla pizza verace napoletana.

Le differenze si giocano sui condimenti e sugli abbinamenti, che sono in buona sostanza decisamente più arditi. In Nord Europa, infatti, si trova un ottimo connubio tra dolce e salato, sicché in alcuni casi è previsto anche l’utilizzo della frutta. In Inghilterra, invece, è frequente il ricorso a ingredienti estremamente proteici, come il bacon e le uova. Molte pizzerie europee, inoltre, giocano la carta dell’italianità, ma si riservano margini considerevoli in quanto a fantasia: così sono nate le varie pizze alla carbonara, al ragù bolognese etc.

La pizza in Asia e in estremo oriente

Le sorprese inerenti alla pizza arrivano soprattutto per chi ha in mente di andare in Giappone. E’ infatti nel paese del Sol Levante che si trovano gli esemplari di pizza più simili, non già alla pizza italiana in generale, quanto a quella verace napoletana. E nella maggior parte dei casi le pizzerie non sono nemmeno gestite dagli italiani. I giapponesi hanno da poco “importato” la pizza, ed evidentemente ci tengono ad offrire un prodotto simile all’originale.

Discorso diverso per la Corea del Sud, che propone una pizza “tutta sua”, come del resto accade negli altri Paesi. In genere è decisamente croccante, più di quanto non sia quella romana. I cornicioni sono spesso biscottati, inoltre l’approccio ai condimenti rispecchia la sensibilità asiatica, che punta alla varietà senza esagerare. Sicché troviamo tante pizze a base di verdure e carne, spesso presenti in contemporanea. Discorso simile per i Paesi del sud est Asiatico. In questo caso, però, i condimenti sono molto più estremi, se analizzati da una prospettiva “italiana”. Infatti, abbondano le salse speziate e gli aromi sono molto più forti. L’impasto, inoltre, è quasi visto come una sorta di supporto, piuttosto che come il componente principale della pizza.